Chiese del territorio

07 Chiesa Madonna di Moscia

 

Continua il viaggio attraverso le Chiese che fanno parte dell'Unità Pastorale "Maccagno e Valle". Oggi saliamo nella strada comunale che unisce Campagnano a Garabiolo, ma che solo fino a pochissimi anni fa rappresentava un semplice sentiero che univa i due centri abitati.

Poiché la tradizione dice che la Chiesa dell' Addolorata di Moscia fungeva da Chiesa Parrocchiale di Campagnano prima del 1559, forse durante la ricostruzione della Chiesa di S. Martino, si deve dedurre che Moscia è la Chiesa più antica della zona. Non è quindi azzardato ritenere che la costruzione originale risalga almeno al secolo XV.

Dapprima era una piccola cappella, che solo in seguito fu ampliata. Accanto alla Chiesa vi sono dei locali che servirono quale alloggio ai Reverendi Canonici di Cannobio che venivano ad officiarla. Nel 1906 tali locali furono adibiti ad un asilo di infanzia retto da Suore. Grazie all'allora sindaco di Garabiolo ing. Giuseppe Margaritella , al parroco don Celestino Del Torchio e alla locale Fabbriceria.

L’aspetto probabilmente più rilevante è l'affresco dell'Altare, raffigurante la Madonna in pianto. Un volto di una donna con la fronte coperta da rughe premature e da lacrime: immagine rara o forse unica nel suo genere, per la viva aderenza alla realtà. Nella sua, espressione si legge tutto il dolore profondo di una Madre che ha assistito al supplizio di un Figlio innocente. L’opera fu voluta nel 1709 da don Domenico Baroggi (ancora lui, il sacerdote che reggeva la Chiesa di San Martino e che fece costruire l'Oratorio di Bruganten). L’impresa durò per dieci anni, ed il costo ammontò ad un migliaio di franchi dell'epoca.

L’affresco dell'Addolorata è incorniciato da una ben lavorata pala in legno, di stile barocco seicentesco, costruita da Francesco Zanone nel 1708, su cui vi sono intagliati angioletti e strumenti della Passione di Gesù. Gli affreschi che coprono tutte le pareti sono opera del pittore Angelo Cantù, originario di Milano ma residente a Colmegna. Li dipinse nel 1910, in occasione dei festeggiamenti per il duecentesimo anniversario della posa dell'affresco della Madonna Addolorata. Cinque di essi rappresentano molto al vivo i dolori della Vergine, altri due la Regina Teodolinda e S. Carlo. Dietro l'Altare vi è un antichissimo affresco, raffigurante l"'Ecce Homo".

I valligiani hanno sempre avuto molta devozione a questo Santuario la cui festa ricorre, per antichissima tradizione, nella Domenica di Passione, quale preparazione a partecipare meglio ai dolori di Gesù.

Forse per questo attaccamento e per t:anta dimostrazione di fede, il Santuario è noto come”la Pietosa di Moscia".

                                                                                                                                                                           Testo di Fabio PASSERA