Chiese del territorio

chiesa garabiolo

 

Continuando il lungo viaggio attraverso le Chiese presenti nell’Unità Pastorale “Maccagno e Valle”, giungiamo a Garabiolo. Ultima frazione del Comune di Maccagno, fino al 1927 essa stessa Comune autonomo, con tanto di asilo, scuole, congregazione della carità e Fabbriceria.

 

Quanto tempo è oramai passato, eppure quel che è rimasto immutabile al suo posto è la Chiesa dedicata alla Madonna Annunciata e a San Carlo.

Affacciata sulla piazza principale del paese, il sacro edificio lega la propria presenza alle disposizione emanate da San Carlo Borromeo nel corso della sua visita pastorale in queste zone, risalente al XVI secolo.

La caratteristica principale è data dal campanile a forma triangolare, uno dei rari esempi di questa tipica architettura presenti nella nostra zona, anche se è all’interno che si trovano gli elementi di maggior pregio.

Le decorazione interna è eseguita in stile rinascimentale ed è opera del pittore Poncini nativo di Ascona, mentre i cinque affreschi sono opera di Italo Cenni.

Le figure perfettamente identificate nel gesto e nell’espressione sono accompagnate da nitide tinture che contribuiscono a rendere particolarmente accogliente la Chiesa.

Un assieme armonico e coinvolgente, per dei motivi che si rincorrono nelle nicchie e nelle lesene che adornano l’interno. La statua di legno della Madonna ha origini remote, e prima del 1865 era ospitata in San Martino, a Campagnano.

Quest’anno, si celebra quindi il 142° anniversario di devozione al simulacro della Vergine custodita in paese.

Fino al 2000 Garabiolo ha ospitato il sacerdote chiamato a reggere la Parrocchia di San Martino e Silvestro, rappresentando il centro spirituale di questo tratto antico e struggente della Valveddasca.

Nella foto: La Chiesa dedicata alla Madonna Annunciata e a San Carlo, a Garabiolo.

                                                                                                                                                     Testo di Fabio PASSERA