Chiese del territorio

 

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L'edificio, la cui dedicazione originaria era quella di San Materno, è situato ai piedi della scalinata che dà inizio alla mulattiera che conduce alla Veddasca.

Si tratta di una chiesetta, forse la prima di Maccagno Superiore, risalente al XIV o XV secolo, per quanto l'attuale facciata presenti caratteristiche stilistiche quattrocentesche.

Sopra il portale, all'interno di una lunetta, sono visibili i resti di un affresco raffigurante una Madonna con il Bambino databile tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento.

Le opere più interessanti sono presenti all'interno e coincidono con alcuni affreschi raffiguranti storie della Passione di Cristo e storie dei mesi dell'anno, ma che, escluse le immagini di gennaio, febbraio e ottobre, sono ormai poco leggibili.

I dipinti, portati alla luce durante il 1930 e restaurati da Lindo Grassi, furono in seguito assegnati alla bottega di Antonio da Tradate, pittore locale che lavorò tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento in diverse località del Canton Ticino, come Arosio, Palagnedra e Ronco sopra Ascona.

L'iconografia dei mesi non è affatto rara nella pittura tra XV e XVI secolo presente nell'Alto

Varesotto e nel Canton Ticino: esempi simili sono osservabili nella chiesa di San Giorgio a Brissago Valtravaglia, in quella di San Michele a Palagnedra e di San Michele ad Arosio. Questi ultimi due cicli furono eseguiti sempre da Antonio da Tradate.

La figura di Gennaio è simboleggiata da un personaggio seduto accanto ad un tavolo e nell'atto di scaldarsi i piedi ad un camino. Febbraio è rappresentato da un uomo che pota le viti (marzo?), mentre un bottaio calvo che sistema le botti rappresenta il mese di Ottobre. Curiose appaiono le scritte dipinte con caratteri gotici che accompagnano le scene della Passione di Cristo, dal momento che viene utilizzata una lingua dialettale: "Com Juda basa dio per tradirlo in li man... Com li farizej ano menato dio denanzi a Pilato”.

Lungo la parete destra si apre una piccola cappella decorata con un affresco raffigurante una Madonna in Trono con Bambino tra i SS. Rocco e Sebastiano. Il dipinto riporta la data 1544 ed è stato di recente giustamente attribuito al pittore Giovanni Battista da Legnano.

Questo artista minore dipinse un trittico raffigurante la Madonna adorante il Bambino tra i SS. Rocco e Bartolomeo, conservato nella collegiata di San Vittore a Cannobbio, firmato e datato 1529; nel 1534 eseguì gli affreschi con le storie di San Rocco collocate all'interno dell' omonimo oratorio a Crana, in Val Vigezzo, mentre nel 1541 il suo nome venne registrato nel libro dei pagamenti del Duomo di Milano per aver eseguito delle vetrate.

                                                                                                                                                     Testo di Fabio PASSERA