Chiese del territorio

madonnina

Chiesa della Madonna del Rosario, altrimenti detta “della Punta”.

Oggi, per tutti, La Madonnina fino a ieri, Oratorio del Ss. Sacramento.

 La chiesa è frutto di tre momenti edificatori distinti; il primo è cinquecentesco, corrisponde probabilmente alla fondazione; il secondo è secentesco e porta la chiesa all'attuale facciata; il terzo è settecentesco.

Esistente almeno dal XVI sec., forse con portichetto, come molte delle chiese delle nostre parti. Non credo che la chiesa potesse esistere precedentemente; sul posto sorgeva probabilmente una parte importante del sistema difensivo di Maccagno Imperiale, costruito intorno alla metà del Duecento (a quest'epoca è riconducibile la torre); non è chiaro cosa vi fosse sulla "punta", facilmente un avamposto fortificato verso sud; ma, al suo interno, è difficile pensare ad una chiesa, altrimenti sfuggita ai noti censimenti delle cappelle e chiese della diocesi milanese tra la fine del XIII sec. e il XIV sec. Più facile collegare la fondazione della chiesa al rafforzamento delle confraternite in ambito diocesano per incisiva riforma riorganizzatrice di Carlo Borromeo (nel XVIII sec. è detto che la chiesa appartiene da tempo immemorabile alla Confraternita del Ss. Sacramento ).

Probabile che ci si appoggiasse ad un avanzo di mura, come forse è parte del bastione ad arcate che sorregge la chiesa.

Ricostruzione dal 1633. La notizia della ricostruzione secentesca si ricava dai seguenti documenti presenti nell' Archivio Storico Diocesi di Milano, fondo Spedizioni Diverse, cart. 5/5.1)

Richiesta benedizione dell'oratorio "dedicato alla B.ma Vergine Maria nel territorio di Maccagno Inferiore Corte Regale [...] in tempi passati [...] fabbricato" o era "modernato, et ridotto in bella forma [...] in occasione del contagio che faceva gran progressi in quei paesi". 2) 1633 luglio 4: relazione favorevole seguita da expediatur.

Forse proprio per vigilare su questi lavori fu inviato a Maccagno (e Graglio) nel 1640 l' architetto capo della fabbrica del Duomo, Carlo Buzzi.

A questa tornata lavori potrebbe riferirsi la grida del 1643 del conte Mandelli, relativa all'insegnamento della dottrina cristiana, che stabiliva una multa per i trasgressori "applicata" a favore della "fabbrica della Beata Vergine della Ponta" .

Ricostruzione quasi integrale intorno al 1783 (coro). La data si ricava dai documenti in ASDMi, Spedizioni Diverse, pacco 50, 1780-891) S.d.: "Avendo i Confratelli del Ss. Rosario di Maccagno Imperiale oramai dato dine all'ampliazione del Coro del loro Oratorio" chiedono che sia benedetto unitamente all'altare "che fù in appresso costrutto" (firma di G. Maria Meschio, curato e Giacomo Fiora, priore della confraternita). 2) 1783 febbraio 24: approvazione. L’edificio fu forse iniziato nel 1771: ai piedi della salita, sulla riva, circa dove oggi è l'unica villa che si incontra a destra salendo verso l'oratorio, esisteva una fornace di calce (l'alta disponibilità di legna aveva reso conveniente impiantare ben tre fornaci, le altre due erano a Maccagno Superiore).

Proprio secondo Giampaolo questa fornace era in attività almeno dal 1771. Nel rilievo del Catasto Teresiano del 1798 risultava ancora di proprietà dello stesso oratorio, ma "non ad uso" (mappale 832) [ASVa, Catasto Teresiano, Maccagno Inf, mappe e registri]. Le date dovrebbero contribuire a stabilire un termine per l'inizio e la fine dei lavori di ricostruzione dell'edificio sacro.

Contributo economico sostanziale per la costruzione settecentesca della chiesa della Madonnina venne dalla ricca famiglia Fiora: nel 1736 il dottore Alessandro Fiora donò alla

Chiesa un pulpito (iscrizione alla base: 1736 ALESSANDRO FIORA FECE FARE A SUA DIVO); questo fu tuttavia installato molti anni avanti. ASDMi, Spedizioni Diverse, pacco 23, 1750- 54; S.d.: 1) Richiesta approvazione per il pulpito che Alessandro Fiora "hà fatto costurre a sue spese nell'Oratorio dedicato alla Beata Vergine Maria [... ] per le feste che molte volte si fanno in detto oratorio"; 1749 aprile 22: relazione favorevole del vicario foraneo; 1750 marzo 22: approvazione. La casa dei Fiora era, alla fine del Settecento, certo la più bella e ricca di Maccagno, ricostruita su preesistenze secondo illeggjadro gusto rococò in voga (oggi casa Devasini).

Alla storia della chiesa si lega quella del panoramico sagrato, parte della litoranea per Luino. Lo sperone sopra cui sorge la chiesa si compone di due parti distinte. La facciata attuale è allineata con il vecchio andamento dello sperone che era più ridotto dell'attuale e che si riconosce sotto le arcate; la facciata di oggi rispetta quindi l'andamento della chiesa cinque e seicentesca, mantenendo il portale. L'ampliamento del 1783 si attuò in presenza, o causando, un ampliamento del sagrato con la costruzione delle arcate giustapposte al precedente contenimento necessarie per sostenere la strada che giunge dalla piazzetta, altrimenti occupata dall'ampliamento della chiesa sopra il vecchio tracciato con la costruzione della cappella laterale sinistra.

Il portale è quindi secentesco. Si può paragonare ai seguenti: 1) S. Carlo a Germignaga è certamente, tra tutti gli esempi della zona, il meglio eseguito nel disegno raffinato. È certamente coevo alla chiesa, costruita ne11626. 2) S. Carlo e Annunciazione a Maria di Garabiolo, il cui impianto con abside poligonale rimanda a lavori del 1683; il disegno della facciata si impernia sol portale in pietra con frontone ad ali curvilinee terminanti in voluta. 3) Madonna della Neve a Bruganten a Veddo, dove l'assenza di volute sulle ali curvilinee si adegua alla data più tarda, 1711.

                                                                                                                                                     Testo di Fabio PASSERA